La gastronomia è così, prima fa amare le cose e poi nel tempo le fa scomparire. È un po’ quello che lentamente sta accadendo al Vin d’pum, un prodotto ormai raro, ma particolarmente prezioso. Non sa farsi amare facilmente, non a tutti piace, ma è un tesoro della nostra Val Pellice.
Il vino dalle mele: ciao, Sidro!
Il Sidro è un prodotto alquanto particolare, che non tutti sanno amare. Il suo gusto acidognolo, ma dolce, frizzantino, ma non troppo, un po’ confonde. Lo rende una bevanda curiosa, che però rimane amata da un pubblico di nicchia. Un pubblico che è alla ricerca di qualcosa da provare, ogni volta diverso. Il Sidro nasce per necessità. La necessità di non buttare le mele rovinate, quelle un po’ ammaccate, che al mercato nessuno vuole. Fu così che l’uomo capì che tutto ciò che contiene zucchero, può diventare alcool. E, di conseguenza, può diventare un’ottima bevanda da compagnia!
Tuttavia, il Vin d’pum è diventato un simbolo, legato principalmente alla zona di Cavour e di Bibiana. La grande produzione di mele della zona, ed ovviamente la grande fiera di Tutto Mele, permette a questo prodotto di farsi conoscere, ogni anno da gente nuova, curiosa di provare questa bevanda frizzantina che deriva dalle mele. Un tempo, il Sidro piemontese era ben più conosciuto ed apprezzato, tanto che veniva esportato fino in Francia.
Il Vin d’pum si ottiene un po’ come si ottiene il vino, essendo un suo cugino. Vengono prima frantumate le mele e poi vengono spremute al torchio; a questo mosto di mele si uniscono le vinacce del vino e da qui parte la fermentazione. Ed è qui che il Vin d’pum acquisisce il suo tipico colore rosso. La sua gradazione alcolica è bassa (6-7 gradi) ed il suo residuo zuccherino lo porta a diventare una bevanda frizzantina, in grado di solleticare il palato di chi lo beve. Purtroppo, nel dopoguerra, poco alla volta si è abbandonata la produzione del Vin d’pum, per i motivi più diversi. A noi piemontesi, però, piace ricordare le nostre origini e così, grazie alla Scuola Malva Arnaldi di Bibiana, questo Sidro rosso è di nuovo presente sul territorio.
E qui dobbiamo dedicare qualche riga a questa scuola, che a chi la frequenta non insegna solo a lavorare la terra, ma soprattutto ad amarla ed a rispettarla. E ciò viene fatto grazie al Conservatorio della Biodiversità. La scola Malva Arnaldi presenta dei campi dediti alla collezione di antiche varietà di frutta piemontese. Qui troviamo: 450 varietà di Meli, 80 varierà di Peri, 80 vitigni differenti e 100 varietà di susini, albicocchi e peschi. Un patrimonio inestimabile per la nostra Vallata!
Il Vin d’pum: un tesoro nascosto fra i campi
Se amate i sapori curiosi, di sicuro non potete non dare un’occasione al Vin d’pum, che sicuramente saprà come sorprendervi!