Oggi vi racconteremo una leggenda che vede le sue radici nella Valle dei Carbonieri, a pochi passi da Bobbio Pellice. Qui, si diceva che in una grotta vivesse un uomo scontroso e silenzioso, conosciuto meglio come il Selvaggio della Comba dei Carbonieri.
La Leggenda della Val Guichard, oggi Comba dei Carbonieri
Quel uomo era chiamato “Lou Servagge“, il Selvaggio, per il suo comportamento particolarmente scontroso e burbero. Si pensava che fosse uno stregone, ma soprattutto che conoscesse dei segreti legati alla produzione dei formaggi, sconosciuti a tutti gli altri. Era proprio per questo che su di lui c’era una taglia, che portava l’uomo ad essere una preda… che nessuno riusciva peró a prendere!
Nonostante il fatto che il Selvaggio uscisse dalla grotta pochissimo, per amore cambiò. Iniziò ad uscire ogni sera, quando vide per la prima volta una ragazza filare. La osservava silenzioso, da sotto la finestra. Gli uomini che cercavano di catturare il Selvaggio scoprirono questa sua abitudine e decisero di studiare un piano per catturarlo una volta per tutte. Così, una sera, misero alla finestra un manichino e si nascosero attendendo il burbero. L’uomo subito se ne accorse e borbottò che la donna non era lei e che avrebbe potuto filare in eterno, ma che niente sarebbe cambiato. Il Selvaggio poteva dare una bella lezione ai suoi persecutori, grazie alla sua forza incredibile. Ma in fondo era d’animo buono, quindi decise semplicemente di andarsene e di non tornare mai più sotto la finestra della sua amata.
Gli uomini che stavano cercando di catturare il Selvaggio della Comba dei Carbonieri, peró, non volevano rinunciare ai suoi segreti ed alla taglia su di lui. Andarono così da una vecchia, la quale conosceva anche lei la stregoneria, ma ella non amava vivere in solitudine, anzi! Ecco perché era benvoluta dalla comunità. La donna donò agli uomini un paio di scarpe con i lacci annodati e gli disse di donarle al Selvaggio. Il burbero trovò le scarpe e, non avendone mai avuto un paio, le indossò, senza sapere che i lacci andavano slegati. Al primo passo, l’uomo cadde e subito gli uomini sbucarono dal bosco e lo catturarono. Il Selvaggio rimase sorpreso ed urlò che sapeva che gli uomini non avevano fatto da soli, che qualcuno li aveva aiutati!
Il povero Selvaggio venne chiuso in una stanza, con una bacinella piena di latte ed alcuni utensili. Passarono i giorni, fin quando il Selvaggio, ormai annoiato, iniziò a lavorare il latte. Dal latte fece la panna, dalla quale fece il burro, mentre con la cagliata fece il formaggio. Iniziò a riscaldare il liquido restante ed ottenne il latticello. Gli uomini non conoscevano quel procedimento ed iniziarono a spintonarsi per spiare il Selvaggio dal buco della serratura. A forza di spintoni, peró, fecero spalancare la porta. Il Selvaggio così gli disse che, se lo avessero lasciato lavorare, avrebbero visto come ricavare miele e cera dal latticello.
Il Selvaggio, peró, non aveva alcuna intenzione di rivelare i suoi segreti e soprattutto di diventare una preda scambiata per una taglia. Così scappò dalla porta lasciata aperta dagli uomini e scomparve per sempre nel bosco. Con lui, scomparve anche il segreto di ricavare il miele e la cera dal latte.
Il Selvaggio della Comba dei Carbonieri: un segreto mai svelato
Il tempo è passato ed il Selvaggio è sparito nel buio… chissà quale era il suo segreto per estrarre dal latte il miele e la cera! Sicuramente, ai tempi avrebbe cambiato tante cose!